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Tutto quello che devi sapere sullo sbiancamento dentale

Veronica Bussu • apr 09, 2020

Oggi vi parlo di un argomento che sembra appassionarvi sempre di più: lo sbiancamento! 


Rispondo subito alla domanda che mi viene fatta nel 95% dei casi quando si parla di sbiancamento (sempre e solo professionale):

“Lo sbiancamento danneggia i denti?”
la risposta è NO!

Partiamo dal presupposto che sbiancare non è una sciocchezza ma senza perdermi in spiegazioni scientifiche vorrei provare a sfatare alcuni miti sullo sbiancamento.

Punto uno. Lascia perdere i rimedi della nonna o i fai da te! 
Questi sistemi, di cui fanno parte l’amatissimo bicarbonato e la buccia di limone possono ottenere risultati solo danneggiando la struttura dello smalto in modo irreversibile! 
Quindi se lo stai facendo fermati e rivolgiti ad un dentista! 
Questo è lo stesso ordine che do anche ai miei più cari amici o pazienti quando mi dicono molto orgogliosi che stanno sperimentando prodotti miracolosi trovati a pochi euro su internet ma la mia faccia distrugge la loro soddisfazione in pochi secondi. 

Punto due. La pulizia (o detartrasi) non sbianca i denti, li smacchia! Ma un conto è rimuovere macchie scure, un altro è cambiarne il colore! È però fondamentale che uno sbiancamento venga realizzato su denti puliti, senza placca ne tartaro ed è qui che la pulizia gioca il suo ruolo fondamentale. 

Punto tre. Gli sbiancanti sono efficaci solo su denti naturali; sconsigliati perciò in persone che hanno troppe otturazioni o corone e faccette in ceramica nel settore anteriore perché queste riabilitazioni non si schiariscono e dopo lo sbiancamento andrebbero quindi rifatte.

Punto quattro. Ci sono denti che non si possono sbiancare! È raro ma purtroppo può succedere. Esistono farmaci che tingono i denti in modo permanente e in quei casi la migliore soluzione potrebbe essere quella di prendere in considerazione la riabilitazione con faccette (parleremo nei prossimi articoli di questo).

In questo articolo vi parlo dello sbiancamento dentale domiciliare, da fare quindi a casa, unico metodo sbiancante che riteniamo efficace e il solo che pratichiamo nel nostro studio, niente laser, niente led!

I trattamenti domiciliari hanno molti più vantaggi: prima cosa costano molto meno al paziente perché non viene occupata la poltrona per un’ora; seconda cosa il gel è molto meno aggressivo avendo la possibilità di agire nel tempo e non solo in mezz’ora di appuntamento.

Lo sbiancamento domiciliare prevede l’uso di mascherine personalizzate con dei “serbatoi“ in cui si applica un gel sbiancante secondo le caratteristiche e le esigenze del paziente. 
Le mascherine vengono costruite in laboratorio in modo che il gel rimanga a contatto solo con i denti e mai con le gengive.

La convinzione che lo sbiancamento danneggi i denti è probabilmente legata al fatto che alcuni pazienti sviluppano una forte sensibilità, molto soggettiva.
I gel sbiancanti utilizzati nel nostro studio contengono Nitrato di Potassio e Fluoro i quali diminuiscono la sensibilità dentale e allo stesso tempo rafforzano lo smalto e prevengono la carie.

La durata del trattamento varia a seconda dei risultati che si vogliono ottenere e si aggira attorno ai 10-15 giorni.
Le mascherine possono essere indossate durante il giorno; non è quindi obbligatorio tenerle tutta la notte, è solo più comodo.

Conservando le mascherine sarà inoltre possibile fare dei richiami in caso di recidiva ( soggettivo: a volte dopo sei mesi, a volte dopo 5 ANNI).

Dopo averlo elogiato tanto devo però ammettere che lo sbiancamento domiciliare un difetto ce l’ha: è nelle vostre mani e non nelle nostre! Non possiamo controllarvi e purtroppo non siete sempre così bravi, così costanti, così attenti a non fumare o a bere 100 caffè subito dopo aver messo la mascherina.

Alla fine sono 15 giorni di disciplina, penso che non sia poi così difficile!  
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1. Lo smalto dentale che ricopre la corona dei nostri denti è il tessuto più duro dell’organismo umano ed è il secondo solo dopo il diamante 💎 . 2. La carie dentale 🦷 è fra le malattie più diffuse al mondo , interessando più del 90% della popolazione adulta (dati Istat 2013), seconda solo al raffreddore . 🥇 3. Le lumache 🐌 hanno quasi 25.000 minuscoli “denti” , si, hai letto bene, 25 MILA! Il mammifero con più denti al mondo è invece l’ armadillo , che vanta ben 100 denti .
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Prevenire è meglio che curare, per questo l'attenzione odontoiatrica deve iniziare nella primissima infanzia. Spesso si sottovaluta la grande importanza dei denti da latte: molti ritengono che non meritino attenzione perchè destinati a cadere: NIENTE DI PIù SBAGLIATO! I decidui, infatti, assolvono da subito funzioni fondamentali per lo sviluppo corretto delle ossa mascellari, per la deglutizione, per la fonazione e per guidare l’eruzione e il posizionamento dei denti definitivi, mantenendo l’idoneo spazio in arcata. La cura dei denti da latte è un aspetto determinante per la salute orale e per una crescita armonica del bambino. Se dovessero cadere troppo presto o essere troppo cariati o danneggiati, gli altri denti da latte si muoverebbero, restringendo lo spazio necessario per far erompere i denti definitivi, spazio recuperabile unicamente più tardi mediante apparecchi ortodontici . È dunque fondamentale la prevenzione primaria per evitare lo sviluppo delle carie nei denti da latte, come in quelli definitivi, che sta in una corretta igiene orale fin dai primi anni di vita. Bisogna abituare il bambino al concetto di "lavare i denti" come se fosse un gioco o un compito, aiutandoli e controllando il buon risultato. La visita odontoiatrica in questa fase è indispensabile non solo per diagnosticare carie nei dentini ma anche per intercettare precocemente anomalie di forma e funzione che possono evitare malocclusioni future. Il primo approccio con il dentista, più che una vera e propria visita, dovrebbe essere un incontro per imparare a familiarizzare con l'ambiente odontoiatrico. Sarebbe corretto dunque portare il bambino dal dentista fin dal primo anno di vita. Lo Studio dentistico Bussu consiglia la prima visita attorno ai 4 anni di età per controllare i denti decidui (da latte) e monitorare la crescita di tutto il complesso cranio-facciale per evitare malocclusioni, assimetrie e abitudini errate.
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Esistono i cosiddetti cibi " ANTICARIOGENI " che aiutano a contrastare la formazione della carie. Sono cibi da preferire a conclusione del pasto o come spuntini fuori casa. Abbinati ai cibi cariogeni ne riducono gli effetti dannosi aiutando a neutralizzare l'acidità! Qui sotto trovi 5 alimenti protettori contro la carie; sono certa che il N°1 non te lo aspetti! 1. CACAO AMARO Udite, udite: il cacao amaro coniene sostanze antibatteriche naturali. Consumando cioccolato fondente all'80% si può ridurre il rischio di carie. 2. CHEWING GUM SENZA ZUCCHERO Lo Xilitolo , presente in questo prodotto, esercita un' attività antibatterica . La masticazione del chewing gum favorisce la produzione di saliva e la rimozione di resti alimentari. Controlla ora se le tue chewing gum preferite contengono zucchero, potrai rimanere stupito! 3. LATTICINI Latte, formaggio e yogurt sono un'ottima fonte di calcio , che aiuta a rinforzare lo smalto dentale. 4. VERDURE Verdure come carote e finocchi sono ottime consumate crude perchè: 1) hanno un' azione detergente in quanto richiedono una masticazione accurata 2) abbondano di sostanze protettive cioè di vitamine e sali minerali 5. MELE Le mele contengono Flavinoidi , capaci di inibire la proliferazione dei batteri nel cavo orale. Inoltre aumentano la produzione di saliva , aiutando a neutralizzare i batteri che causano la placca. PRENDITI CURA DELLA TUA BOCCA!
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